acrilico e grafite su carta/ acrylic and graphite on 300 gr paper (2021)
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Quando ero bambina spesso mi dicevano: “Sei sempre con la testa fra le nuvole. Sei distratta”. Da sempre racconto attraverso il disegno e la pittura tutti i mondi che c’erano e ci sono nella mia “distrazione”. Sognare, a volte, può farci sentire soli. Non di una solitudine triste o marginalizzante, ma esclusiva e costruttiva.
La solitudine dei sognatori è un atto di fede, è follia, amore incondizionato per i propri sogni. Non smetterò mai di credere che i sogni sono il sale della vita. Anche se questo implica essere più soli.
L’essere umano – gli esseri umani tutti, me compresa – spesso di sente insoddisfatto, inquieto o incompleto. La pittura mi completa, riempie quel vuoto, appaga la mia inquietudine, porta colore alla mia vita.
L’incontro tra il grigio della grafite e i colori rappresentano proprio questo passaggio.
When I was a child, people said to me: “Your mind often wanders. Pay attention!”. I have always told through drawing and painting all the worlds that were and are in my ‘distraction’. Dreaming can sometimes make us feel lonely. Not a sad or marginalising loneliness, but an exclusive and constructive one.
The loneliness of dreamers is an act of faith, it is madness, unconditional love for one’s dreams. I will never stop believing that dreams are the salt of life. Even if it means being more alone.
Human beings – all human beings, including myself – often feel dissatisfied, restless or incomplete. Painting completes me, fills that void, satisfies my restlessness, brings colour to my life.
The meeting between the grey of the graphite and the colours represent this transition.
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